– Emozioni.
– Emozioni?…voi costruite…“emozioni”?
– Si…anzi no, …noi costruiamo apparecchi di illuminazione…ma quello che facciamo è progettare oggetti che alla fine riescono a suscitare proprio quelle emozioni.
– Cioè, oggetti bellissimi?
– No, anzi …l’oggetto c’è… ma meno si vede meglio è, …se non ci fosse nemmeno sarebbe anche meglio.
– E allora dov’è l’emozione?
– La Luce così, semplicemente, la Luce.
Bisognerebbe sempre cominciare così, con una domanda semplice: perché vuoi fare un impianto di illuminazione? C’è da riderci su, da quanto sono buffe le risposte, e banali, apparentemente ineccepibili: “per vederci quand’è buio”, ”per sicurezza”, “per il comfort”, e via dicendo. Ma è tutto sbagliato.
La verità è che si vuol fare un impianto di illuminazione per avere la luce, proprio quella luce, quella che può suggerire qualcosa a qualcuno, né più né meno di come quando si sceglie la cravatta o un ombretto per gli occhi.
Una volta c’era la lampadina, e allora ci voleva un portalampada, e per tenere il portalampada ci voleva una struttura, e poi se volevi proteggere gli occhi ci voleva anche un paralume; e allora la struttura diventava più complicata e più grande e più ricercata nella forma e nei materiali. Insomma ci voleva un apparecchio, possibilmente bello, possibilmente coerente con il contesto. Ma oggi no. Oggi la lampadina non c’è più. La sorgente a led è piccolissima, e duplicabile all’infinito in geometrie multiformi, e pilotabile, se sei bravo, per adattarsi a tutte le situazioni. Insomma è uno strumento perfetto. Non ha più nemmeno bisogno di un portalampade, tanto per dire. Se però vuoi usare uno strumento così perfetto, vorrai anche perfettamente controllare il fascio di luce che emette, e quindi non puoi fare a meno di un sistema ottico all’altezza della situazione. Ecco: una sorgente di luce piccolissima e maneggevole e un sistema ottico perfetto. È tutto, non servirebbe nient’altro, se qualche volta non ci fosse da badare anche alla polvere o all’acqua.
E poi c’è un’altra cosa importante; tu puoi dire, per esempio: “per avere l’atmosfera giusta, oppure per suscitare quell’emozione, la parete deve essere tutta luminosa.” Tutta luminosa significa che la luce la deve bagnare tutta, da dove comincia fin dove finisce, mica con dieci centimetri neri vicino al soffitto o con una luce accecante in alto e poi pian piano sempre più buio fino a terra, dove pare che la luce neanche sia accesa! Peggio ancora con quei ventagli di luce e quegli spicchi di buio, come fosse una composizione grafica accidentale! Se si vuole illuminare una parete, noi la vogliamo illuminare tutta, per davvero.
Non so se si può capire quello che voglio dire, ma è quello che noi facciamo.
Insomma, abbiamo inventato Drywall.
Prima non c’era, anche perché prima non c’erano i led. Poi i led c’erano, ma si pensava che fossero lampadine, più piccine, più efficienti, più simpatiche magari, ma pur sempre lampadine.
Ecco…noi pensiamo che per suscitare emozioni dobbiamo dimenticare le lampadine e pensare alla Luce.
E così abbiamo inventato Drywall. Tutto qua, e se la vedi così, allora si può capire.
Alvaro Andorlini
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